Fratture Metacarpi e Falangi

Le fratture delle ossa della mano sono molto frequenti essendo la mano soggetta per ovvi motivi alla esposizione a traumi in genere.

La sintomatologia classica di dolore, tumefazione, perdita della funzione è estremamente soggettiva e può solo parzialmente roientare la diagnosi.

Dopo un trauma la presenza di dolore, ecchimosi e limitazione funzionale deve consigliare una visita specialistica.

L’esame radiografico in genere orienta bene la diagnosi ed il relativo trattamento che per alcuni tipi di fratture deve essere chirurgico.

Vi sono associati per le fratture del 5° dito (testa) della base del pollice (metacarpo) delle deformità che devono essere riparate chirurgicamente con fili metallici o microviti e miniplacche, pena la malfunzione della presa.

Terapia: la guarigione dell’osso avviene spontaneamente se esso è immobilizzato correttamente per il periodo necessario.

La complicanza più frequente, delle fratture delle ossa lunghe della mano è rappresentata dalla limitazione del movimento della mano o delle dita interessate: nella mano infatti i tendini (che servono a muovere le dita) si trovano a stretto contatto con l’osso. L’immobilizzazione necessaria per far guarire l’osso può determinare la formazione di aderenze tra l’osso in riparazione ed i tendini che sono intimi all’osso stesso con diminuzione dell’arco di movimento del tendine stesso. Aderenze e retrazioni (accorciamenti) possono anche formarsi a livello dei legamenti e delle articolazioni. Questo è uno dei motivi che spinge alla chirurgia delle fratture delle ossa della mano. Nondimeno qualora si sia scelto un trattamento contenitivo non chirurgico bisogna con cautela e controlli ripetuti radiologici movimentare passivamente (controllo diretto del chirurgo!) il segmento fratturato.

Alla guarigione chirurgica o ortopedica segue sempre un trattamento rieducativo.